Sovvertire le regole, reinventarsi per sopravvivere a tutto ciò che impone canoni e stili di vita.
Trovare nell'Arte un luogo in cui esprimere le proprie idee, le parole, gli sguardi, senza essere relegati
o additati perché divergenti dalla "massa".
Ma chi è la "massa"?
Guardare, osservare le cose in maniera libera da vincoli e sensi di colpa.
Disegnare, manipolare, scolpire senza il timore di essere giudicati.
"Gli asini volano, perché così li immagino!".
"Il mare è rosso, perché cosi lo vedo!".
"La prospettiva non c'è!"
"Le nuvole sono verdi!".
"Le proporzioni non esistono!".
Se tutto questo non è possibile neanche dipingerlo, o scolpirlo, o scriverlo perché è troppo
semplice da capire per tutti quei dotti e inflessibili benpensanti, vuol dire che dobbiamo reprimere
i nostri sogni, le emozioni, i sentimenti e essere soffocati da un mondo che rifiuta i suoi figli.
Io mi ribello a questo stato di cose e mi rifugio tra i miei personaggi, mondi incantati e paesaggi sospesi, nella mia "Arte Ribelle".
