Distrazioni

DISTRAZIONI

 

 Un profumo, un colore, uno sguardo incrociato per caso,

un alito di vento improvviso… qualcosa o qualcuno distrae la nostra attenzione dal ritmo stridente

e martellante della routine, dal tocco dell’orologio che inesorabile conta i nostri attimi.

Arrivano inaspettatamente, senza preavviso, mentre corri, lavori e ti sforzi di avere perdutamente

I piedi saldati a terra.

In un istante ti perdi.

Un pensiero, l’attenzione su un colore, una nuvola, la sfumatura di un’immagine, un prato verde,

un angolo mai notato prima, un fiore, un cappello, una fontana.

Un uomo misterioso, un ricordo lontano.

Arrivano così, senza un perchè, ti prendono e per un momento ti portano lontano,

via di qua, in un istante….. poi, così come sono arrivate, si dissolvono, con il fischio assordante della

metropolitana che riparte verso la cupa realtà della vita modernà.

Sono loro a sollevarci con attimi sfuggenti…

 

“Distrazioni”

Arte Ribelle

Ribellarci, reagire, contraddire tutto ciò che la società, le abitudini, i costumi e le buone maniere ci impongono.
Sovvertire le regole, reinventarsi per sopravvivere a tutto ciò che impone canoni e stili di vita.

Trovare nell'Arte un luogo in cui esprimere le proprie idee, le parole, gli sguardi, senza essere relegati 
 
o additati perché divergenti dalla "massa".

Ma chi è la "massa"?

Guardare, osservare le cose in maniera libera da vincoli e sensi di colpa.

Disegnare, manipolare, scolpire senza il timore di essere giudicati.

"Gli asini volano, perché così li immagino!".
"Il mare è rosso, perché cosi lo vedo!".
"La prospettiva non c'è!"
"Le nuvole sono verdi!".
"Le proporzioni non esistono!".

Se tutto questo non è possibile neanche dipingerlo, o scolpirlo, o scriverlo perché è troppo
semplice da capire per tutti quei dotti e inflessibili benpensanti, vuol dire che dobbiamo reprimere
i nostri sogni, le emozioni, i sentimenti e essere soffocati da un mondo che rifiuta i suoi figli.

 

Io mi ribello a questo stato di cose e mi rifugio tra i miei personaggi, mondi incantati e paesaggi sospesi, nella mia "Arte Ribelle".

Opere d'arte o elementi d'arredo.

La grande Arte, l'abbiamo vista, letta, ne abbiamo goduto è ci siamo emozionati solo davanti allo sguardo disarmante che ci trasmette.
Proviamo ora ad immaginare il Signor Leonardo da Vinci, passeggiare, nei suoi abiti d'epoca, davanti a uno dei tanti negozi di arredamento da cui vede la sua Monna Lisa sorridere ,da un foulard che ricopre un grande divano.
O il rispettabile Signor Monet,che, entrando in un caffè, viene invitato a sedersi a un tavolo rivestito  di Ninfee.
O, ancora, il giovane Signor Botticelli che, andando a dormire, lo fa coprendosi con la sua Venere.
Sicuramente penserebbero che il nostro è un mondo di matti, ci guarderebbero scrutandoci, come facciamo noi con quello che non conosciamo, a volte non sappiamo neanche cosa  indossiamo, ci piace il colore, l'effetto cromatico o forse perché fa folclore o fa moda.
Ma cosa sappiamo noi di loro e dei loro lavori? Ci vestiamo e arrendiamo le nostre case con opere d'arte, ma conosciamo davvero quello che vediamo? Se ci troviamo davanti a una galleria d'arte, entriamo solo se ci piacciono i colori che vediamo da fuori?
Con che occhi, la società di oggi, guarda l'arte e i suoi artisti......?

Presentazione

    Se partissi dall'anno 1863, raccontandovi, anche per sommi capi, dei Salon des Refuses e dei loro celebri frequentatori, avreste  chiuso questa pagina e sareste già altrove.

   Vorrei usare questo blog per condividere l'arte in tutte le sue forme, i contributi che gli artisti di oggi vorranno testimoniare, i suoi continui mutamenti alternando spunti di storia a esperienze di vita quotidiana.

   Cosa intendiamo oggi per Arte, Scultura, Artigianato, rispetto a Monet, Coubert e Degas.
   Come vivevano, cosa mangiavano, come si vestivano, chi frequentavano.... e noi....?

Semplicemente conversando come nei vecchi Caffè degli Artisti